28/03/2024

Con le bollette-acqua di inizio autunno 2014, AcegasApsAmga (gruppo Hera) fattura quanto fin qui detratto dagli autoriduttori a titolo di remunerazione del capitale, ignorando, per l’ennesima volta, l’esito referendario!!

Che  la campagna di “Obbedienza Civile” (cioè di autoriduzione delle bollette dell’acqua della componente di profitto cancellata dai referendum di giugno 2011 ma mai eliminata dai gestori),  a cui hanno aderito centinaia e centinaia  utenti del padovano, risultasse indigesta ai gestori come AcegasApsAmga è cosa nota ma certo nessuno si aspettava da questi una mossa così arrogante e, insieme, furbesca,  nell’evidente tentativo di affossarla definitivamente.

Il fatto.

Costretta dal parere 267/2013 del Consiglio di Stato a restituire agli utenti del s.i.i.  quanto illegittimamente incassato a titolo di remunerazione del capitale nei cinque mesi post referendum luglio-dicembre 2011 (la somma che rimborserà è risibile, solo 6.99 € per giunta uguali per tutti, perché l’AEEGSI, nel definire i criteri per la determinazione dell’ammontare oggetto di restituzione, l’ha reso il meno oneroso possibile per i gestori perpetrando una vera e propria truffa ai danni dei cittadini, al punto che i Comitati lo considerano solo un acconto), Acegas cerca di trasformare questa che, pur coi limiti evidenziati, é pur sempre una  vittoria dei Comitati dell’acqua e dei cittadini-utenti in una loro resa perché, nella stessa bolletta, con una mano restituisce l’elemosina dei 6.99 € e,  con l’altra,  esige la restituzione delle somme oggetto di autoriduzione che tantissimi utenti  stanno praticando dal 2012!!

Infatti,  dal 1° gennaio 2012, comincia a decorrere  il nuovo, truffaldino, metodo tariffario  transitorio (MTT) col quale, sempre l’AEEGSI, formalmente dichiara di applicare l’esito referendario ma di fatto reinserisce in bolletta l’abrogata  remunerazione del capitale (profitto) sotto la voce costo della risorsa finanziaria!! E così, una volta (male) rimborsati i cinque mesi di remunerazione post referendum e ben coperto, per il tempo successivo, dal metodo tariffario-truffa dell’AEEGSI, il nostro gestore si sente in diritto di addebitare in bolletta tutti gli importi fin qui autoridotti: come dire, la ricreazione é finita,  l’autoriduzione non s’ha da fare  (più), con tanti saluti ai referendum…

Ma a questa doppia truffa il Comitato prov. 2 SI per l’Acqua Bene Comune di Padova proprio non ci sta:

” Si tratta di una scelta politica grave, alla quale non intendiamo piegarci perché sarebbe il tradimento della volontà di milioni di cittadini…” denunciano gli attivisti davanti alla sede societaria di C.so Stati Uniti (Padova), dove  mercoledì 24 settembre  hanno dato vita ad un animato e partecipato presidio.  “La migliore risposta ci sembra quella di continuare  la campagna di Obbedienza  Civile, detraendo dalla bolletta in oggetto gli importi autoridotti di cui Acegas  chiede il rimborso e applicando, sul residuo fatturato, la percentuale solita di autoriduzione (18,82%),  fino a quando il profitto non verrà realmente e definitivamente cancellato dalle bollette. Tanto più -aggiungono- è ancora pendente davanti al Consiglio di Stato il ricorso  del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua contro il citato, scandaloso, MTT”.

E’ quanto hanno  poi ribadito nel corso dell’incontro avuto in mattinata coi dirigenti di AcegasAps (R. Gasparetto e  L. Carlini), i quali a questa e alle altre questioni poste dagli attivisti (v. oltre) hanno opposto il solito, collaudato, gioco dello scaricabarile, addossandone le responsabilità ora sull’Autorithy (la lievitazione del deposito cauzionale), ora sull’Autorità di Bacino (l’esiguità del rimborso dei 6,99 €) e fin’anche sulla stessa  Acegas (rimborsi mancata depurazione), perché Hera  -vale a dire la multiutility emiliana che dal 1° gennaio 2013 ha incorporato Acegas-  a detta dei dirigenti, ha rimborsato da tempo gli aventi diritto e non ha mai -almeno fin’ora-  operato slacci nei confronti degli  utenti “obbedienti”, pur considerandoli morosi. E qualora il Consiglio di Stato dovesse accogliere il ricorso del Forum, “Hera restituirà cash tutte le somme indebitamente percepite”. “Magari alleggerite dal pronto soccorso dell’AEEGSI ” é stata la lapidaria risposta del Comitato! Staremo a vedere.

Ad ogni modo, é impossibile non cogliere in questa scelta di AcegasApsAmga un tempismo che lascia poco spazio a dubbi:  il recente attacco del Governo Renzi al complesso dei servizi pubblici locali e, in particolare, al mondo delle partecipate (“da 8000 a 1000” per usare il suggestivo ma fuorviante slogan governativo),  configura un assetto gestionale del servizio idrico integrato affidato a poche grandi multiutilities quotate in borsa, vale a dire l’esatto contrario del dettato referendario. Di qui la necessità e l’urgenza per Hera di chiudere definitivamente questa partita soprattutto laddove (come nel padovano) sono attive e, anzi, in espansione, campagne che si ostacolano l’estrazione di profitto dai beni comuni, acqua in primis.

Ed ora, in breve, le altre questioni poste sul tappeto dal Comitato

– Deposito cauzionale. Come altri gestori, AcegasApsAmga ha deciso di aumentare il vecchio deposito cauzionale che è di 5,16 € aggiungendo a questo  altri 32,00 € (l’importo è variabile e aumenta a scaglioni di consumo) e di spalmarlo su tre rate. “Si tratta di un incremento del tutto ingiustificato e arbitrario, poiché si configura come variazione unilaterale del contratto e perché non rispetta modalità e regole a cui deve obbligatoriamente attenersi il gestore”. Ma si tratta anche di una forma odiosa di discriminazione poiché grava solo sugli utenti sprovvisti di domiciliazione bancaria. Per questi motivi, sulla falsa riga di quanto hanno fatto altri Comitati in Italia, gli attivisti hanno annunciato che inviteranno  gli utenti a non pagare questo ulteriore balzello (detraendolo dalla bolletta) e a firmare una lettera di contestazione dello stesso predisposta dai loro legali.

– Rimborso tariffa fognatura e depurazione delle acque reflue. Ennesima truffa perpetrata dal gestore  ai danni di migliaia di utenze del padovano (sarebbero più di 8000 quelle coinvolte), costrette a pagare per anni un servizio in realtà mai reso. Grazie alla capillare opera di denuncia e di informazione svolta in questi mesi da parte del Comitato patavino, AcegasAps è stata costretta a cantierare i rimborsi e ad eliminare la voce depurazione dalle bollette di quegli utenti che non hanno mai beneficiato del servizio. Ebbene, i dirigenti hanno confermato che entro il 30 settembre (tra 5 gg. dunque!!) gli aventi diritto saranno i rimborsati mediante assegno o direttamente in bolletta. Al che il Comitato ha fatto sapere che le somme rimborsate verranno considerate quali acconti sui saldi futuri e che sul gestore grava l’obbligo di informativa e trasparenza degli importi restituiti, come stabilito dal relativo decreto ministeriale. E’ stata inoltre annunciata azione legale per il rimborso decennale  (e non 5, come intenzione dell’azienda).

L’invito, a tutti gli utenti, è quello di recarsi in massa agli sportelli e ai banchetti del Comitato sia per autoridurre la bolletta-acqua sia, per chi ne ha diritto, produrre istanza  rimborso-depurazione sia, infine, per informarsi sulle prossime mobilitazioni.

Perché si scrive acqua, si legge democrazia!

alessandro punzo