19/04/2024

https://www.regione.sardegna.it/j/v/25?s=166497&v=2&c=86&t=1

Dal sito della Regione Sardegna il risultato dell’affluenza al referendum regionale consultivo sul nucleare. Al di la di un risultato scontato nelle percentuali (il 98 % si è espresso contro il ritorno al nucleare) c’è un dato importantissimo sull’affluenza alle urne, indispensabile anche per tutti i referendum nazionali del 12 e 13 giugno. I sardi saranno chiamati a confermare il loro straordinario impegno (59% dei votanti), assieme a tutte le altre regioni italiane, per dire NO! al nucleare così vorace di risorse idriche, ma questa volta con un quesito abrogativo e dal valore legislativo immediato.

Il cinquantanove,34 percento dei sardi aventi diritto di voto si sono recati alle urne, un risultato entusiasmante nonostante i silenzi delle televisioni e dei mezzi di informazione. Un risultato su cui il Presidente Cappellacci (PdL) canta vittoria, parlando del suo personale impegno. Un messaggio chiaro per il nostro Presidente Luca Ziaia, che tanto parla contro il nucleare ma da parlamentare e ministro non si è certo sottratto alle logiche centraliste e di partito, che hanno visto una Lega Nord compatta a votare leggi contro la popolazione, contro il controllo del territorio da parte dei suoi cittadini, leggi appunto come il decreto Ronchi che svenderà l’acqua ai privati.

Rivolgiamo un appello a quanti non hanno le orecchie e gli occhi turati, da destra a sinistra, perché spingano dalla base e accolgano dai vertici il messaggio chiaro che una civiltà senza beni comuni, una civiltà che si priva del controllo delle primarie fonti di vita, l’acqua, l’aria, la terra (pensiamo alle spiagge per 99 anni in “concessione” ai privati) è una civiltà che muore.

Facciamo tutti noi un favore ai nostri rappresentanti politici, che siano di sinistra, di destra, di centro: spieghiamo loro in che mondo vogliamo vivere, urliamoglielo nelle orecchie, mostriamoglielo con la battaglia di ciascuno, con una bandiera, una spilla, una lettera, una telefonata, una chiacchierata al bar, una voce ad una riunione di partito. Non vogliamo morire per i soldi, morire di sete, morire di fame, morire di cancro: sosteniamo i referendum contro il nucleare, contro la svendita del servizio idrico integrato, perché l’energia non deve uccidere, l’acqua non deve generare lucro.