
APPELLO
Firma la petizione on-line per chiedere alla Giunta Regionale Veneto, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, a tutti i Sindaci coinvolti di bloccare definitivamente il progetto
In Italia l’importanza della questione acqua ha raggiunto nel tempo una forte consapevolezza sociale e una capillare diffusione territoriale, aggregando culture ed esperienze differenti e facendo divenire la battaglia per l’acqua il paradigma di un altro modello di società.
Da diversi anni sono attive nei territori decine di vertenze aperte da cittadini, lavoratori ed anche Amministratori Locali che sono portatrici di un’esigenza comune e condivisa, cioè la necessità di una svolta radicale rispetto alle politiche che hanno fatto dell’acqua una merce e del mercato il punto di riferimento per la sua gestione, provocando dappertutto degrado e spreco della risorsa, precarizzazione del lavoro, peggioramento della qualità del servizio, aumento delle tariffe, riduzione degli investimenti, diseconomia della gestione, espropriazione dei saperi collettivi, mancanza di trasparenza e di democrazia.
Queste diverse realtà sociali hanno deciso di ritrovarsi per rendere più incisive le reciproche lotte in difesa dell’acqua come bene comune e far diventare l’acqua una vertenza nazionale, comunemente condivisa e costruita in forma partecipata. Sono nati così cinque incontri nazionali itineranti che, attraverso Cecina (Luglio 2005), Firenze (Settembre 2005), Roma (Ottobre 2005), Napoli (Dicembre 2005) e Pescara (Gennaio 2006), hanno portato alla nascita Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, la cui prima assemblea si è svolta a Roma dal 10 al 12 marzo 2006 e durante il quale più di seicento partecipanti, rappresentanti di reti associative e sindacali nazionali e di realtà territoriali di movimento si sono confrontati, hanno approfondito le analisi, hanno messo in comune saperi e pratiche di mobilitazione. Soprattutto hanno condiviso la necessità di cambiare radicalmente il quadro normativo esistente attraverso una proposta di legge d’iniziativa popolare i cui obiettivi sono: la tutela della risorsa e della sua qualità, la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e la gestione dello stesso mediante strumenti di democrazia partecipativa: “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del Servizio Idrico”. Ad oggi al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua aderiscono oltre 80 reti nazionali e più di 1.000 realtà territoriali e centinaia di Enti Locali.
Lanciata in tutta Italia dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua, la campagna di Obbedienza Civile consiste nel pagare le bollette successive al 21 luglio 2011 applicando una riduzione pari alla componente tariffaria “remunerazione del capitale” (cioè di PROFITTO) eliminata dai referendum.
E’ stata chiamata di “Obbedienza Civile” perché non si tratta di “disubbidire” ad una legge ingiusta, ma di “obbedire” (appunto) alle norme in vigore, così come modificate dagli esiti referendari e mai applicate dai gestori. Con la mobilitazione attiva di centinaia di migliaia di cittadini ci proponiamo, inoltre, di attivare una forma diretta di democrazia dal basso, auto-organizzata, consapevole e partecipata.
Quanto incide oggi la “remunerazione” sulle nostre bollette?
La percentuale oscilla a livello nazionale fra il 10-22% a seconda del Piano d’Ambito e del Piano degli investimenti. Sulla tariffa 2014-2015, per AcegasAps Amga- Gruppo Hera, corrisponde al 21% del fatturato in bolletta!!
Firma la petizione on-line per chiedere alla Giunta Regionale Veneto, al presidente della Regione Veneto Luca Zaia, a tutti i Sindaci coinvolti di bloccare definitivamente il progetto
Risposta a quanto detto da AcegasApsAmga sui giornali del 3-1-2021 1. Gli aumenti in bolletta servono per migliorare le reti A parte il fatto che
Il 15/12/2020 si è svolta l’assemblea dei sindaci del Consiglio di Bacino Bacchiglione per discutere sulle tariffe del Servizio Idrico Integrato per il 2020 e
alla giunta che sono passati due anni dal voto e che noi non ci stancheremo di ricordare: i 4 semplici punti della delibera stabiliscono che:
AcegasApsAmga, nelle bozze di lettere che ci ha recapitato, ha accettato la rateizzazione bimestrale, come da noi fermamente richiesto nel corso dell’ultimo incontro del 12
Consiglio di Stato: una sentenza scippa-referendum
22 marzo 2015 , giornata mondiale dell’acqua – Per il diritto all’acqua pubblica e di qualità, contro distacchi e privatizzazioni
Acqua Bene Comune Padova ha aggiornato la sua immagine di copertina.
2 days ago
3 days ago
|| NASCE LA RETE PER I BENI COMUNI PADOVA! ||
Ci vediamo sabato 24 aprile al Parco Cavalleggeri per presentare la Rete e discuterne insieme!
Aria, acqua, suolo, patrimonio culturale e paesaggistico, salute, conoscenza, qualità della vita, infrastrutture, spazi di socialità, condivisione e mutualismo. Beni Comuni perché riguardano tutte e tutti, Beni Comuni perché necessari alla vita e al benessere delle comunità. Beni Comuni perché dovrebbero essere liberi dalle logiche del profitto e della speculazione e rispondere esclusivamente ai bisogni reali e alla loro piena soddisfazione, senza discriminazioni. “Dovrebbero” perché al momento non è così… E’ per questo che anche a Padova alcune realtà sociali e singole cittadine e cittadini sentono la necessità di dare vita a una Rete per i Beni Comuni. Non un semplice coordinamento, ma un vero spazio di incontro, di discussione e di azione collettiva.
La Rete nasce in un momento storico che mostra più che mai l’importanza della cura del Bene Comune e non è un caso che l’urgenza di riunirci e creare forme di condivisione intorno a questo tema emerga proprio quando più forte è la spinta alla solitudine, all’isolamento, all’individualismo del “si salvi chi può”. La nostra città invece vive di esperienze collettive, associazioni e realtà sociali, nonostante il fatto che gli sgomberi a cui abbiamo assistito negli scorsi anni abbiano rischiato di impoverirne il tessuto. Ci interessa dunque la proposta, di cui si sta discutendo a livello comunale, di dotare Padova di un “Regolamento cittadino dei Beni Comuni e degli Usi Civici” e intendiamo muovere i nostri primi passi come Rete per monitorare dal basso il percorso di approvazione del regolamento, ma soprattutto per dimostrare attraverso l’agire pratico quello che intendiamo per Beni Comuni e Partecipazione.
La Rete è aperta a tutte e tutti. E’ una realtà eterogenea, fatta da persone con percorsi differenti alle spalle, ma convinte allo stesso modo che solo attraverso forme di cooperazione, sussidiarietà orizzontale, solidarietà, gestione collettiva e condivisa delle risorse che caratterizzano il territorio in cui viviamo, si possa generare un vantaggio per l’intera comunità, in termini sia di risorse a disposizione, sia di godimento dei diritti universali.
È con lo sguardo al futuro, in questo periodo di pandemia che mostra tutte le ingiustizie del sistema in cui viviamo, che vi invitiamo a questo primo momento di condivisione, nel quale presenteremo la bozza del nostro Manifesto e discuteremo insieme di come costruire una Rete per i Beni Comuni che sia uno strumento utile per la nostra città.
Ci vediamo nei pressi della Ex Prandina, luogo simbolo di ciò che potrebbe essere un Bene Comune e invece non lo è. Insieme possiamo far sì che non siano più gli interessi di pochi e le speculazioni a vincere, ma le comunità che si prendono realmente cura dei beni che riguardano tutte e tutti.
Ecco il PROGRAMMA DELLA GIORNATA, che si svolgerà all’aperto nel pieno rispetto delle misure anti-Covid:
Ore 14.30: Accoglienza
Ore 15.00: Perché una Rete dei Beni Comuni a Padova? Presentazione e discussione sulla Rete e il suo Manifesto
Ore 16.30: Divisione in Gruppi di Lavoro:
1) Cosa sono gli usi civici?
2) Quale futuro per l’Ex Prandina?
3) Perché l’Acqua non è ancora un Bene Comune?
Ore 17.30: Restituzione in plenaria e Conclusioni
Al seguente link puoi leggere la Bozza di Manifesto e aderire alla Rete:
www.benicomunipadova.it/
Partecipa, diffondi e condividi! …
1 month ago
noallaquartapadova.blogspot.com
Firmate e fate firmare.
La quarta linea serve solo a chi vuole guadagnare sull’incenerimento.
• Diciamo NO alla quarta linea dell’inceneritore di Padova.
• Chiediamo la dismissione delle inquinanti linee 1 e 2 e progressivamente di tutti gli impianti di incenerimento.
• Serve un nuovo piano regionale dei rifiuti (che venga rispettato!) che preveda la riduzione, a monte, dei rifiuti prodotti e la crescita del riuso e raccolta differenziata, in particolare a Padova che è ben lontana dagli obbiettivi previsti dal piano regionale
• La raccolta dei rifiuti deve essere gestita separatamente dall’incenerimento
• Per questo la gestione dei servizi essenziali deve tornare in-house con la possibilità di controllo da parte di cittadini e lavoratori e con logiche di interesse collettivo e non di mercato.
• Il comune di Padova andando oltre alla delibera approvata dal consiglio comunale lo scorso gennaio deve schierarsi contro la quarta linea e imporre una moratoria all’interno della conferenza dei servizi. …
3 months ago
Risposta a quanto detto da AcegasApsAmga sui giornali del 3-1-2021 (vedi allegati)
1. Gli aumenti in bolletta servono per migliorare le reti
A parte il fatto che la rete idrica continua ad avere perdite che superano il 30% e che in molte zone della città fognature e depurazione sono carenti, gli aumenti servono anche a fare utili dalla gestione industriale del Servizio Idrico Integrato (SII). Nel 2018 il Margine Operativo Lordo (MOL) dei 12 comuni padovani, di Udine e Trieste è di €. 56.694.000 e il Margine Operativo Netto (MON) che si ottiene dopo la detrazione della quota annuale di ammortamento degli investimenti è di €. 27.269.000 (pag. 79 del loro bilancio annuale). Se AcegasApsAmga vuole essere trasparente, pubblichi anche la parte del bilancio consolidato relativo al settore del SII per i 12 comuni padovani per il 2019 e lo faccia ogni anno.
2. AcegasApsAmga prevede uno scoperto virtuale di 40 milioni a fine contratto
Calcolo appunto virtuale: ogni anno fino alla fine del contratto continuerà a spartirsi l’utile, invece di investirlo nel servizio. Questo è il vero motivo per cui chiede la proroga fino al 2036. Non corrisponde all’interesse degli utenti spalmare costi residui negli anni successivi e contemporaneamente dividersi gli utili. A fine contratto, anche senza proroga, il gestore avrà il diritto di vedersi rimborsati gli ammortamenti e gli altri costi non ancora recuperati in bolletta, come da art. 29 (Valore residuo) del Metodo Tariffario Idrico oggi applicato.
3. Tra il 2018 e il 2019 le tariffe avevano subito un decremento pari a circa il 20% rispetto al 2017
Esattamente e non circa, dal 2011 (anno del referendum vinto, ma non applicato) la bolletta della famiglia di 3 persone, con consumo di 150 mc annui, ha avuto il seguente incremento: per il 2012 +4%, per il 2013 +18%, per il 2014 +26%, per il 2015 +34%, per il 2016 +42% e per il 2017 +50%.
Nel 2018, sempre rispetto al 2011, l’aumento s’è fermato a +48% e nel 2019 a +24%, ma oggi, come regalo natalizio, ricomincia a salire, per il 2020 a +31% e per il 2021 a +35%.
Quali sono i servizi pubblici locali – trasporti, rifiuti – che dal 2011 ad oggi sono aumentati con queste percentuali? Nessuno.
4. AcegasApsAmga rispetto agli altri due gestori ha una tariffa più bassa del 15-30%
Confrontare le tariffe è sempre un’operazione complicata, per cui occorre tener conto di tanti fattori: per es. AcegasApsAmga ha la fortuna di utilizzare per la maggior parte, acque pulite di risorgiva che non richiedono particolari trattamenti, mentre gli altri due gestori si approvvigionano anche da acque inquinate di fiume e devono far fronte all’inquinamento da PFAS della falda. Non vogliamo difendere nessuno, ma gli altri due gestori (Acquevenete e Viacqua) sono in house e non si dividono l’utile, che resta investito nel settore idrico; quindi per essere chiari, neanche loro applicano il 2° quesito referendario che abrogava “la remunerazione del capitale investito” (utile), ma Acquevenete ha almeno rinunciato alla possibilità di usare l’aumento di tariffa per il 2020 e 2021 che il Metodo Tariffario in vigore permetteva.
5. I 180.000 euro annui dal 2021 al 2023, stanziati da AcegasApsAmga per il bonus idrico integrativo
Sono caricati in tariffa come “componente costi sociali” e li paghiamo in bolletta attraverso l’aumento del costo del mc. Inoltre attraverso un’altra componente di costo “UI3” (visibile in bolletta), paghiamo un ulteriore bonus (bonus idrico sociale), mentre l’utile di AcegasApsAmga non viene diminuito. Quindi paghiamo noi utenti e non AcegasApsAmga.
6. Sulla delibera acqua, approvata dal consiglio comunale di Padova il 28/1/2019 AcegasApsAmga tace, mentre noi ribadiamo al gestore e all’Amministrazione comunale, che è una cosa indecente che i suoi 4 punti non siano ancora applicati:
• la fornitura d’acqua non venga sospesa nel caso di morosità e il quantitativo minimo vitale sia sempre erogato.
• la tariffa sia resa più equa, soprattutto per i nuclei familiari più numerosi, senza aumenti per altre utenze.
• venga creato un fondo per le utenze disagiate attingendo dall’utile dell’ente gestore.
• il Comune impieghi una parte della propria quota di dividendi Hera per completare la copertura delle bollette delle utenze disagiate.
Comitato 2SI Acqua Bene Comune Padova …